Emergenza Covid19 e gestione delle parti comuni

Emergenza Covid19 e gestione delle parti comuni

Il Ministero della Salute con la Circolare n.3190 del 3 febbraio 2020, oltre a chiarire la responsabilità del datore di lavoro nell’adottare le misure di contrasto al contagio del virus per la tutela dei lavoratori, ha invitato tutti i Comuni al rispetto delle misure di prevenzione.

Tale compito nei condomìni è affidato all’amministratore di condominio, che dovrà garantire agli abitanti del condominio un alto livello di igiene e protezione per tutti, ed impedire che la casa, nostro “rifugio” diventi un ambiente di contagio.

Egli, oltre a sensibilizzare i condomini stessi, divulgando tutte le informazioni necessarie con i metodi che sotto brevemente esplicherò, dovrà provvedere alla sanificazione delle parti comuni, soprattutto se all’interno dello stabile vi abitino persone anziane o affette da patologie croniche o con stati di immunodepressione congenita o acquisita, più fragili ed esposti ad eventuale contagio.

Molti si stanno domandando come debba comportarsi l’amministratore di condominio ai fini della sanificazione, in presenza dei divieti che sono stati disposti dal D.P.C.M del 4 marzo 2020 e dall’art.2. comma 1, del D.P.C.M dell’8 marzo 2020, alla lett. b.

A tal proposito appare necessario ricordare che la legge n. 82 del 25 gennaio 1994 disciplina e determina tutte quelle che sono che le attività inerenti la pulizia e la sanificazione ordinaria e straordinaria degli spazi condominiali, ponendo in capo la responsabilità all’amministratore.

In genere, per gli interventi di sanificazione straordinaria, l’amministratore è tenuto a convocare l’assemblea condominiale e comunicare i preventivi di spesa relativi alla stessa, ma la Corte di Cassazione con sentenza n. 24654 del 3/12/2010 gli ha attribuito il potere di intervenire, a fronte di particolari urgenze, anche senza preventiva convocazione e approvazione dell’assemblea.

Questo perché una normativa di ordine pubblico è destinata a prevalere su quella condominiale.

In questo caso, a fronte dell’emergenza Covid-19, egli potrà dunque procedere alla messa in sicurezza delle parti comuni condominiali, ed è altamente consigliato dal Ministero della Salute che egli si rivolga all’agenzia di tutela della salute della Regione di competenza territoriale nella quale è ubicato il condominio, attendendo una risposta ufficiale sulle procedure, al fine di contattare l’impresa di pulizie specializzata nella sanificazione, in quanto le procedure stesse possono mutare al variare della situazione di salute pubblica.

L’amministratore, avvalendosi dei mezzi di comunicazione più efficaci (e mail, pubblici avvisi, affissioni di comunicazioni negli spazi comuni e visibili a tutti), dovrebbe portare a conoscenza dei condomini le misure che si stanno adottando o adottate per contrastare la diffusione del Covid-19, al quale ciascuno sarà tenuto ad attenersi scrupolosamente e che possiamo così riassumere:

INTERVENTO DI SANIFICAZIONE:

L’amministratore sarà prima di tutto tenuto ad adottare tutte le misure volte al contenimento del contagio, prevedendo la sanificazione degli spazi comuni del condominio (corridoi d’ingresso, vano scala, corridoi accesso cantine e box auto, locali contatori, locali destinati alla raccolta differenziata, varco d’ingresso, ascensori, pulsantiere, maniglie, corrimano).

In ogni caso, anche se non è imposto da qualche ordinanza, egli sarà tenuto ad avvisare per tempo i condòmini circa la data e l’ora dell’intervento, in quanto le azioni di sanificazione possono contenere sostanze potenzialmente tossiche per cui è consigliabile limitare o impedire l’accesso nei locali e nelle aree trattate.

E ’necessaria la formazione di un apposito fascicolo che contenga la descrizione dettagliata di tutte le attività di sanificazione che sono state svolte, con indicazione dei prodotti utilizzati e l’esposizione degli avvisi dell’avvenuta sanificazione nelle bacheche affisse nelle aree condominiali, affinché tutti possano prenderne visione.

LINEE GUIDA

  1. Uscire dalla propria abitazione solo per urgenza (motivi di salute, per lavoro o per fare la spesa)
  2. Indossare sempre mascherina e guanti monouso anche quando si accede agli spazi comuni (ad esempio locali per la raccolta differenziata, atri, cantine, locali contatori)
  3. Utilizzare l’ascensore da soli e sempre mediante uso di guanti monouso e mascherina e sanificare comunque pulsantiera dopo l’uso. I minori dovranno essere comunque sempre accompagnati da un adulto.
  4. Ogni singolo condomino potrà certamente percorrere le parti comuni ma non potrà stazionare nell’atrio, nel cortile, nei vialetti di accesso condominiale e in alcun modo si dovrà creare assembramento. Attraverso l’affissione di comunicazioni e affissioni nelle parti comuni e al fine di evitare assembramenti, si potrebbe consentire un uso turnario delle parti comuni ma sempre con l’obbligo di indosso dei dispositivi di protezione e rispettando la distanza di un metro da ogni altra persona.
  5. Non sarà possibile utilizzare strutture condominiali come ad esempio parchi giochi interni all’area condominiale, campi da calcetto etc.
  6. Non è possibile neppure l’organizzazione di feste private all’interno delle abitazioni, poiché comporterebbero l’ingresso e l’uscita di numerose persone dall’edificio, causando violazione del divieto di assembramenti e alte possibilità di contagi del virus.
  7. Come ribadito dal Dpcm del 9 marzo 2020, “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati”, pertanto va da sè che anche le assemblee di condominio sono vietate su tutto il territorio nazionale.
  8. Infine si deve ricordare che anche i condomini, titolari di attività di impresa, non devono consentire l’accesso agli uffici da parte del pubblico, evitando così l’afflusso pericoloso di clienti all’interno del complesso condominiale.

Queste sono semplici ma fondamentali linee guida da seguire, affinché sia il rispetto delle norme volte al contenimento del contagio sia quelle inerenti la disinfezione e la sanificazione per rendere sani gli ambienti, generino un miglioramento delle condizioni ambientali nella collettività, perché noi tutti, il singolo, il custode, il dipendente o l’amministratore, con il rispetto delle regole e applicando il buon senso, diventiamo fondamentali strumenti per contrastare la  diffusione del Covid-19.